Calo del mercato pubblicitario tradizionale: digitale e radio in crescita, stampa e cinema in calo
Trend Report di Media Focus: dopo due mesi di crescita, a settembre il mercato pubblicitario svizzero è sceso del 4,2%. La radio è l'unico gruppo di media a crescere, mentre la stampa e il cinema perdono terreno in modo significativo. Solo 8 settori su 21 mostrano un andamento positivo.

Dopo due mesi di andamento positivo, a settembre il mercato pubblicitario «tradizionale» ha registrato un nuovo calo. Con una spesa pubblicitaria lorda di 376,7 milioni di franchi, il risultato è in calo del 4,2% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Il mercato sta quindi perdendo parte dello slancio verso l'alto registrato a luglio e agosto.
L'andamento del mercato pubblicitario tradizionale si attesta a 2.747,3 milioni di franchi svizzeri lordi fino a quest'anno, con un calo percentuale del 2,5% rispetto al 2024.
All'interno dei gruppi dei media, il quadro di settembre è eterogeneo. La radio è stato l'unico gruppo a rimanere in territorio positivo con una crescita del +3,6%. Tutti gli altri gruppi di media hanno registrato cali: la stampa è stata la più colpita con un -7,2%, seguita da cinema (-6,4%), out-of-home (-6,0%) e TV (-1,1%).
La pressione pubblicitaria digitale a settembre è stata significativamente superiore a quella dell'anno precedente. Il motore è la ricerca. Il canale ha chiuso con un risultato nettamente positivo, mentre Display (-3,5%) e YouTube (-3,8%) hanno registrato lievi cali*.
Meno della metà dei settori è convincente
Nel complesso, solo 8 settori su 21 sono riusciti a sfuggire al trend negativo di settembre. Sebbene il commercio al dettaglio sia ancora in testa nel periodo YTD, con una crescita del 14,4%, è superato dall'industria alimentare (44,5 milioni di franchi) in termini di spesa di settembre (35,0 milioni di franchi). In termini percentuali, il settore dei media ha registrato la crescita più significativa, pur rimanendo nel terzo inferiore della classifica. Tra gli altri, i prodotti del tabacco (+35,2%), il digitale e la casa (+17,0%), i servizi (+14,4%) e gli eventi (+7,8%).
Crollo dell'industria automobilistica
A settembre, 13 settori hanno registrato un andamento in calo. Tra i maggiori perdenti figurano il settore automobilistico (-27,8%), le società di trasporto (-19,9%) e la moda e lo sport (-19,4%). Sebbene anche i settori finanziario e delle telecomunicazioni abbiano entrambi registrato cali (rispettivamente -6,9% e -0,5%), sono al di sopra del livello dell'anno precedente in un confronto cumulativo anno su anno. Anche le iniziative e le campagne (-1,4%) e le bevande (-0,9%) sono appena in territorio negativo.
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