Cosa succede quando i capi vietano l'uso dell'IA? Stéphanie Kioutsoukis nel podcast
Quando i dirigenti vietano l'uso dell'IA, indeboliscono proprio quei settori che lottano maggiormente per ottenere attenzione: il marketing e la comunicazione. Ne parla Stéphanie Kioutrsoukis, esperta di strategia IA di Bienne, nel podcast della Fondazione Text Akademie.

Stéphanie Kioutsoukis è ospite dell'ultima puntata del podcast sull'intelligenza artificiale della fondazione Text Akademie. L'imprenditrice e esperta di innovazione di Bienne osserva un paradosso. La pressione per produrre più contenuti in meno tempo è in aumento. Allo stesso tempo, i divieti bloccano l'uso strutturato degli strumenti di intelligenza artificiale che potrebbero proprio in questo caso alleggerire il carico di lavoro. I dipendenti reagiscono con lo shadow IT, utilizzano account privati e testano idee di campagne al di fuori di ogni controllo.
Il podcast su YouTube:
Il potenziale è particolarmente evidente nel marketing. Molti team utilizzano ChatGPT per creare post o idee per newsletter. Kioutsoukis ritiene che questo sia solo l'inizio. La comunicazione diventerà davvero «ai-native» solo quando saranno ripensate intere catene di processo dei contenuti. Il suo team fa analizzare gli opinion leader, raggruppare gli argomenti e generare proposte di post. Le persone curano, affinano il tono e adattano gli esempi, mentre l'IA si occupa del lavoro preliminare e della produzione di varianti.
Chi reagisce con divieti danneggia doppiamente il proprio marchio. Le campagne durano più a lungo, le reazioni alle tendenze arrivano più tardi, i test rimangono sporadici. Allo stesso tempo, l'azienda rinuncia ad apprendere sistematicamente dai dati. L'IA è in grado di riconoscere i modelli di risonanza, rendere visibili le preferenze dei gruppi target e affinare le strategie. Senza questi segnali, la comunicazione rimane basata sull'istinto.
Kioutsoukis sostiene la necessità di condizioni quadro chiare anziché divieti. I team di marketing e comunicazione dovrebbero essere incoraggiati a sperimentare l'IA su sistemi definiti, con linee guida relative a dati e contenuti. Gli errori sono inevitabili, ma istruttivi. È fondamentale che i dirigenti proteggano questi processi di apprendimento anziché sanzionarli.
Le PMI svizzere, in particolare, si trovano di fronte a una svolta. La loro visibilità dipende sempre più dalla comunicazione digitale, mentre i budget rimangono limitati. L'intelligenza artificiale può aiutare a produrre contenuti più frequenti e mirati, dalla ricerca degli argomenti ai messaggi personalizzati. Chi rifiuta questa opzione rischia di perdere il passo in termini di comunicazione.
In questo modo, l'IA nel marketing non diventa né una promessa di salvezza né una minaccia, ma un insieme standard di strumenti. I divieti consolidano le vecchie strutture e spingono l'utilizzo verso la clandestinità. Linee guida chiare, formazione e il coraggio di sperimentare rendono l'IA un amplificatore per marchi, messaggi e dialogo.
La puntata del podcast su Spotify:
Il podcast video «AI e società - Percorsi nel nuovo mondo» è prodotto dalla Text Academy Foundation. Vengono pubblicati due episodi al mese, su Spotify, Youtube e altre piattaforme di podcast. Ne parla Stéphanie Kioutrsoukis, esperta di strategia AI di Bienne, nel podcast della Fondazione Text Akademie.

